Qui “radio S. francesco d’assisi”
di nangololo
(Mozambico)
09.06.09
“Tunkulipudya wanaswe wakupunda Humu wetu Yezu Kristu apa na mu maganisha ako uti apagwite mu chilambo cha pahi, na tunkukupembedya kamana mwa wa mungulu ako undipocha chilambo cha pahi”.
Con queste parole e melodia tutte le mattine apriva le trasmissioni “Radio S. Francesco d’Assisi” di Nangololo (Pemba – Mozambico) cantando e annunziando le parole con cui S. Francesco d’Assisi adorava e salutava il Signore Gesù Cristo entrando nelle sue chiese: “Noi t’adoriamo santissimo Signore nostro Gesù Cristo qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo perché con la tua santa croce hai redento il mondo”.
Appunto! apriva le trasmissioni!
Poi, intorno alla Pasqua di quest’anno, un “sms” ci avvisava telegraficamente: <<Rádio São Francisco queimou-se!...>> che tradotto in italiano, suona così: “Radio S. Francesco si è bruciato!”
Da allora ad oggi, silenzio!
Le 1500 radioline (comprate e offerte dal gruppo missionario di Campi Salentina nel 1996) più tutte le radio di ogni famiglia Makonde) che ogni giorno si sintonizzavano con “Radio S. Francesco d’Assisi”, tacciono!
La “voce” della parrocchia del “Sagrado Coração de Jusus de Nangololo” non arriva più ai cristiani dell’altopiano dei Makonde (un’area di 5.000 Km², con 25 villaggi per un totale di circa 50.000 abitanti di cui il 70% battezzati, situata nel Nord del Mozambico nella regione di Cabo Delgado), generando una certa “malinconia” per il silenzio di voci amiche e di un annunzio cristiano che confortava vecchi e malati, uomini e donne, giovani e anziani, ogni giorno con catechesi e canzoni, notiziari e messaggi; il rosario rigorosamente in latino, recitato con la voce forte del Papa Giovanni Paolo 2° e la messa domenicale in lingua makonde in diretta dalla chiesa parrocchiale… e tante altre cose ancora…
E sì! Adesso è silenzio nei villaggi!
… …
A chi rivolgersi? A chi chiedere?
Sintomatica la foto qui sotto….
Padre e figlio! Quasi un passaggio di consegne!
Chi, 15 anni fa, insieme ai suoi colleghi del gruppo missionario interparrocchiale di Campi Salentina, aveva dato il via a questo “improbabile” progetto, oggi è testimone di una nuova generazione che al pari della precedente prende la responsabilità di non far morire la speranza in uno degli angoli più remoti e ignoti del pianeta!
Ci avevano impiegato un anno di lavoro e di sensibilizzazione, di ricerche e di tentativi, di ipotesi e progetti per la realizzazione di questa cosa che andava oltre ogni previsione, che accendeva il cuore alla speranza, arricchiva gli spazzi della fantasia, faceva sognare le nuove dimensioni di una comunicazione ed evangelizzazione fatta di messaggi, parole, suoni, musica…, un rapporto ravvicinato, vissuto in tempo reale per molte ore della giornata!
Avevano cercato e provato vecchie radio parrocchiali, antenne dimesse, strumentazioni arcaiche…
Finché il tecnico della foto di sotto non diede le dritte giuste ed assemblò ogni occorrente!
Oggi quello stesso tecnico, quello di prima, non più giovane, più anziano di 15 anni di vita e di esperienza, si entusiasma ancora una volta, commosso perchè le sue apparecchiature di tanti anni fa, già di seconda mano, abbiano potuto funzionare per 13 anni senza bisogno di manutenzione speciale!
Ecco che cosa ha preparato ora, per continuare a dar voce alla “Radio S. Francesco d’Assisi” di Nangololo.Tutto nuovo di zecca, questa volta.
Tutto studiato e preparato per funzionare con l’energia solare.
Tutto predisposto ad essere subito utilizzato e ad emettere il segnale della ripresa.
Un salto nel tempo…
Tutto era cominciato così a Nangololo, nel 1996.
Un telegramma a Pino e Dorotea Colella, coniugi di Bari, amici del segretariato missioni: <<Urgente bisogno di tecnico per impianto stazione radio e montaggio studio odontotecnico e fotografico>>.
Dietro a questo telegramma c’era la preoccupazione di Antonio Baccarelli, l’odontotecnico di Castellana Grotte che era venuto a Nangololo qualche mese prima ed aveva preparato la struttura dove istallare tutte le apparecchiature del suo mestiere. Cosa difficile da fare dal momento che ognuna di esse era nata per essere alimentata a 220 volts e invece a Nangololo doveva funzionare a 12 0 24 volts.
Dopo aver messo in funzione lo studio odontotecnico e messo al sicuro la fattibilità del progetto principale di Antonio Baccarelli, l’ingegnere Pino Colella, passò studiare la fattibilità dei progetti- hobby di Antonio: la fotografia e la radio.
… sotto gli occhi incantati di Dorotea, sua moglie!
Sia per l’uno che per l’altro progetto-hobby avevamo tutto l’occorrente e Antonio aveva esperienza nel campo fotografico come pure in quello della radio. Pino montò
l’antenna della radio, sotto gli occhi contenti di sua moglie, Dorotea.
18 metri di altezza: per superare la barriera del muro della chiesa alto 13 metri!
E fu davvero un’impresa riuscita senza pericoli grazie allo “ingegno” dell’ingegnere a alla “spericolatezza” entusiasta dei makonde!
Poi l’assemblaggio dei vari pezzi e di tutte le componenti; le prime prove tecniche con Colombo, Luis, Rafael e António che sarebbero stati gli operatori di “Radio S. Francesco d’Assisi di Nangololo” .e finalmente l’inizio delle trasmissioni.
L’ingegnere Pino: “prova! prova!”... sotto lo sguardo attento degli allievi!
Un piccolo ripostiglio della sacrestia fu trasformato in “studio” della “Radio S. Francesco di Nangololo”.
Tutto avvenne in poco tempo, tanta era la voglia di avere una stazione radio proprio là a Nangololo, la missione situata “dietro l’ultimo baobab a destra”! (questa era l’indicazione corrente per arrivare in questo piccolo mondo sperduto che cominciava a dotarsi di strumenti importanti!).
… E il piccolo miracolo era stato realizzato!
Tutto il resto è raccontato dalle immagini che dicono l’emozione e l’incredulità che davvero quello che avveniva nei fantasmagorici studi di Radio-Moçambique o della BBC o della Voz de America potesse essere realizzato lì a due passi, dietro la porta della sacrestia! E a far tutto questo potessero essere persone molto conosciute, gente del villaggio di Mwambula, come Colombo, Luis, António o Rafael!
Ora si aspetta di spedire tutte le apparecchiature fino alla missione “dietro l’ultimo baobab a destra”.
Il costo reale di tutta l’operazione andrà oltre i 2.500,00 €!
Un grazie grande a chi ha lavorato e a chi ha contribuito (la famiglia Monticchio e la fraternità Ofs di Bisceglie) per cominciare a coprire i costi di una iniziativa che fa rinascere la speranza!
Colombo, Luis, António o Rafael!... da dietro la porta della sacrestia a parlare a tutti,con tutti, di tutto!
Tutti pronti per ascoltare la prima trasmissionee!
In sintonia?
Tutto OK!
fra fra
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